Cosa trovo in questo blog?

Questo blog conterrà i racconti che estraggo man mano dal mio cervello marcio, alcuni saranno brevi, altri più lunghi. Altre volte pubblicherò dei capitoli di un racconto che sto scrivendo. Spero che quei pochi che avranno la pazienza di leggerli, li trovino piacevoli o almeno una buona distrazione per far passare il tempo. Gli argomenti trattati spazieranno tra l'horror e l'avventura ed in molti casi saranno abbastanza cruenti, quindi ne sconsiglio la lettura a chi troppo sensibile od impressionabile o comunque i bambini sono avvisati. Buona lettura.

giovedì 5 aprile 2007

Cammina silenzioso e fluido.

Cammino silenzioso e fluido, tranquillo eppur guardingo… so bene che in giro ci sono cose peggiori di me. Stringo gli occhi gialli, quasi a voler meglio osservare l’ambiente. Il sole è calato da più di un’ora ormai, ma non ho difficoltà a muovermi nel buio che mi circonda.

Non ho nulla da fare questa notte, ma Redflame mi ha detto di non allontanarmi troppo e per quanto mi piaccia disubbidirgli so che è meglio non innervosirlo troppo.

Le luci dei neon della città sono sempre fonte di meraviglia per me, come la gente che passeggia noncurante, all’oscuro della mia presenza. Sono furbo, nessun uomo è in grado di accorgersi di me che mi muovo ai margini del campo visivo, sempre nell’ombra, defilato.

A volte mi piace entrare nelle case della gente, spiarli a loro insaputa, guardare le loro cose. Una volta mi fermai in una casa per una settimana, senza che nessuno degli occupanti si accorgesse di me.

Il sangue di Redflame scorre forte dentro di me e acutizza tutti i miei sensi che già erano fini per natura. Voglio un gran bene a Redflame, è sempre così attento con me, così affettuoso.

Mi fermo sul ciglio di un marciapiede, quasi poggiato al muro, osservo le macchine che passano incessanti lungo la strada.

-“Ehi! Guarda la! Che facciamo?! Guarda come è tranquillo!”. Qualcuno si è accorto di me.

Mi volto e osservo un gruppetto di Punk fermi a pochi metri da me, li guardo con noncuranza. Quello che ha parlato è probabilmente il loro capo, non avrà più di 16 anni e con la vistosa cresta di capelli color rosso acceso, raggiunge a malapena il metro e settanta.

Il ragazzo raccoglie un sasso da terra e lo scaglia nella mia direzione, nemmeno mi sposto, andrà a vuoto… Il resto del gruppetto raccoglie ciò che capita: sassi, cocci di vetro… e li passano al loro capo.

-“Che faccia tosta! Nemmeno si sposta! …EHI, PICCOLO BASTARDO!”. E’ ferocia ciò che leggo sui loro volti?!

Un coccio di vetro parte nella mia direzione, lo schivo facilmente con un balzo leggero e una volta atterrato comincio a guardare il ragazzino con aria di sfida. I miei occhi sembrano dire: "Avanti… fatti sotto!!!". Il Punk sembra averlo capito, la rabbia gli arrossa il viso, mentre avanza verso di me, estraendo una sbarra di ferro dallo zainetto logoro che porta sulle spalle.

-“Bastardello! Ti faccio cagare le budella! Non scappi e?!”.

Si è avvicinato quanto basta, alza al cielo la sbarra, non la calerà mai in tempo…

Mi allontano, la banda lo soccorre a terra mentre stringe le mani al volto sanguinante e urla di dolore, gli ho dato un assaggio dei miei artigli… non lo dimenticherà molto facilmente… sogghigno tra me e me mentre scrollo gli artigli dai quali ancora penzola l’occhio del Punk.

Mi infilo in un vicolo scuro, più per noia che per altro, presto sarà ora di tornare, Redflame potrebbe esser in pensiero. Il vicolo appare tetro e ingombro di cianfrusaglie: cataste di legna, bidoni di metallo e immondizia. Ratti di fogna zampettano qua e la e mi osservano con attenzione, non sono un problema.

Mi fermo ad osservare una strana scritta in vernice fluorescente su un muro: “LESTAT LIVE!”. Sembra scritta con il sangue. Sorrido tra me, chiunque l’abbia scritto probabilmente non sa quanto tale affermazione sia vicina alla verità.

Vengo colto da una sensazione di pericolo, non mi capita spesso… mi celo ancora di più nel buio del vicolo e avanzo tra le casse sparse senza far rumore.

Sento qualcuno ansimare e un risucchio, lento e inesorabile. Poi lo vedo, curvo sopra il corpo di una ragazza, un vampiro… ma non come quelli che ho visto sino ad ora, è diverso, mostruoso: vedo la sua testa da dietro, è calva e grigiastra, solcata dal violetto di mille vene e capillari, le orecchie sono a punta, deformi e allungate verso l’esterno, veste con un cappotto nero e logoro; appare nell’insieme semplicemente raccapricciante. Non è come Redflame, lui somiglia ad un angelo caduto tanto è sovrannaturale la sua bellezza, questo è un demone dell’inferno. Ha il viso immerso nel collo di una ragazza e i capelli tinti di rosso e nero di lei gli circondano completamente il capo. Lei è sorretta dalle braccia forti di lui, i suoi occhi sono spalancati e vitrei, la sua bocca semi aperta, ansima ad ogni risucchio del mostro. Non posso fare nulla per lei, come non posso far nulla per le migliaia di vittime di Redflame… posso solo guardare la morte che cala su di lei.

D’improvviso il mostro si accorge di me, ha finito il suo pasto. Molla di colpo il corpo della ragazza che cade a terra con un tonfo sordo, rumore di stracci bagnati che cadono a terra.

Il mostro è peggio di quanto credessi: placche ossee sottolineano gli occhi e gli zigomi, il naso non esiste più, dove stava la bocca ora vi è un buco nero solcato da file di denti da squalo famelico. Ringhia verso di me ma non sembra voler attaccare. Forse è il caso di allontanarsi, Redflame mi attende. Lascio rapido il vicolo, incurante di quello che vi avverrà da qui all’eternità. Sento il richiamo del mio signore, Redflame mi chiama.

Raggiungo velocemente il “Moon Over Bourbon Street”, il locale di Redflame, il Gorilla all’entrata mi riconosce in un attimo e spalanca la porta perché possa passare. Dentro c’è ressa come sempre, passo accanto al Lasombra amico del mio Signore, sembra un poco infastidito dalla mia presenza, mi prede per la collottola e mi solleva, mi porta faccia a faccia.

-“E tu che ci fai qui?! Redflame non sarà felice che sei uscito di nuovo!”.

Resto calmo, non mi vuole fare del male, anche se a volte mi stuzzica con le sue ombre. Fortunatamente con lui c’è la sua adorabile figlia, Elowyn.

-“Lascialo in pace padre! E’ tanto carino!

Juan Maria De La Cruz sbuffa ma molla la presa. Tocco terra leggero e svicolo fino all’entrata per il sotterraneo ove la porta viene subito aperta.

Raggiungo il vero cuore del Moon Over Bourbon Street, l’Elysium.

Redflame, il mio adorato padrone siede su un divano di velluto rosso e mi attende. Salto sulle sue ginocchia e mi lascio accarezzare mentre erompo in una sinfonia di fusa.

-“Cagliostro! Sei uscito di nuovo… Canaglia!”. Redflame accarezza il grosso gatto selvatico dal pelo rosso tigrato.

-“Una di queste notti ti metterai nei guai, piccolo demonio!”.

Redflame si taglia un dito e una piccola quantità del suo sangue sgorga in superficie, l’ho visto fare un mucchio di volte, non mi faccio pregare, è arrivata la cena.

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